A fine dicembre presso il Centro Russo di Scienza e Cultura a Roma si è svolta la conferenza stampa di chiusura delle Russian Seasons, le “Stagioni Russe”: un repertorio di oltre 300 eventi tra balletti, spettacoli teatrali, concerti e non solo, che hanno animato il panorama culturale italiano durante il 2018.
L’Associazione Culturale Russia – Emilia-Romagna ha partecipato attivamente alla riuscita delle programma e riporta le sue impressioni sulla portata dell’evento.
Poter vantare un forte soft power culturale e metterlo al servizio della propria politica estera, in certi casi, risulta complesso. L’Italia, però, è maestra nello sfruttare questa strategia, e questa volta lo ha fatto per cooperare con la Federazione Russa. Le Stagioni Russe, infatti, hanno dimostrato il forte legame fra questi due Paesi.
Le tensioni fra Mosca e Bruxelles, legate soprattutto alla questione dell’Ucraina orientale e della Crimea, non hanno intaccato i rapporti culturali fra Italia e Russia, né hanno fatto da deterrente alla loro collaborazione. Tali rapporti, invece, si sono sviluppati e rafforzati proprio attraverso le Stagioni Russe, che hanno promosso spettacoli ed eventi nelle maggiori città italiane. Tra questi ricordiamo in particolare il ritorno della compagnia del Teatro Bol’shoj alla Scala di Milano, con i balletti “La Bayadère” e “La bisbetica domata”.
■ Da sinistra: Michele Dall’Ongaro, presidente e Direttore Generale dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia; Semion Michajlovskij, commissario del Padiglione della Russia e rettore dell’Istituto accademico statale di pittura, scultura e architettura Repin si San Pietroburgo; Alberto Bonisoli, ministro dei Beni e delle Attività Culturali; Vladimir Medinskij, ministro alla cultura della Federazione Russa; Sergej Razov, ambasciatore della federazione Russa in Italia; Vladimir Fedoseev, direttore artistico della Grande Orchestra Sinfonica del Bolshoi.
Durante la conferenza si è parlato della tradizione secolare che unisce la cultura russa a quella italiana, ed è stato ricordato lo scrittore e drammaturgo Gor’kij, grande amante dell’Italia, al quale è stato recentemente inaugurato un monumento a Sorrento.
Sia il ministro della Cultura russo Medinskij sia il suo corrispettivo italiano Alberto Bonisoli hanno concordato che le “Russian Seasons Italy 2018” dimostrano la forte cooperazione culturale che lega Roma e Mosca: entrambi hanno sottolineato con grande soddisfazione la portata di questi eventi, che hanno raggiunto un pubblico di 6 milioni di spettatori. Nonostante la fine delle Stagioni Russe in Italia (nel 2019 il ciclo di eventi si riproporrà in Germania), entrambi i rappresentanti hanno dichiarato che anche in futuro il Bel Paese continuerà ad essere teatro di spettacoli che vedranno la collaborazione di queste due culture.
Due esposizioni ancora aperte che testimoniano questo sodalizio sono la mostra dedicata a Piero della Francesca, presso l’Hermitage di San Pietroburgo (7 dicembre 2018 – 10 marzo 2019) e “Velina, il tratto Russo. Dal Dionisio a Malevič”, composta da alcune opere della galleria Tret’jakov di Mosca, che si tiene presso i Musei Vaticani dal 19 novembre 2018 al 16 febbraio 2019.
Che la collaborazione culturale sia la porta per la presente – e futura – collaborazione politica lo ha confermato nel suo intervento l’ambasciatore della Federazione Russa in Italia Sergey Razov, che ha voluto ricordare ai presenti gli ultimi incontri fra politici italiani e russi, come la visita del presidente Conte a Mosca e il suo incontro con Putin, la visita del primo ministro Medvedev a Palermo e la riunione fra il ministro degli Esteri russo Lavrov e il suo corrispettivo italiano Moavero Milanesi. L’Ambasciatore ha inoltre confermato che i due Paesi hanno pianificato la loro collaborazione economica fino al 2025 e che ci si aspetta un aumento del 15% degli interscambi commerciali.
Naturalmente, il direttore dell’Orchestra Sinfonica intitolata a Čajkovskij Vladimir Fedoseev e il direttore dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia Michele Dall’Ongaro hanno riportato il discorso sull’aspetto artistico, mettendo l’accento sull’evento conclusivo della Stagioni Russe, che si è tenuto presso l’auditorium dell’Accademia e che ha visto la stessa Orchestra Sinfonica esibirsi in brani tratti da Lo schiaccianoci, dopo la straordinaria prestazione del pianista Denis Matsuev.
A fine incontro, siamo riusciti a chiedere al ministro Medinskij se e come sia cresciuto il flusso di turisti italiani verso la Russia a seguito di questi eventi di promozione culturale. Il ministro, sorpreso dalla nostra domanda di stampo insolitamente non-politico, ci ha risposto con entusiasmo che il numero di turisti negli ultimi mesi è in aumento e che gli scopi non sono solo culturali ma anche (e sempre più) di tipo economico commerciale.
Ciò alimenta la nostra speranza di una futura cooperazione sempre più stretta con la Federazione Russa, un partner fondamentale non solo nelle iniziative culturali ma capace di collaborare a 360° con l’Italia, con la quale intrattiene storicamente una reciproca complicità.
■ Hanno collaborato alla stesura di questo articolo
Francesco Cirillo e Corinna Ramognino.